A te si arriva solo attraverso te.
Ti aspetto.
Io sì che so dove mi trovo,
la mia città, la via,
il nome
con cui tutti mi chiamano.
Però non so dove sono stato con te.
Là mi hai portato tu.
Come avrei imparato la strada
se non guardavo nient'altro che te,
se la strada era dove tu andavi,
e la fine fu quando ti sei fermata?
Che altro poteva esserci
più di te che ti offrivi, guardandomi?
Però adesso che esilio,
che mancanza,
e lo stare dove si sta.
Aspetto, passano i treni,
i destini, gli sguardi.
Mi porterebbero dove non sono stato mai.
Ma io non cerco nuovi cieli.
Io voglio stare dove sono stato.
Con te, ritornarci.
Che intensa novità,
ritornare un'altra volta,
ripetere mai uguale
quello stupore infinito.
E fino a quando non verrai tu
io resterò sulla sponda
dei voli, dei sogni,
delle stelle, immobile.
Perché so che dove sono stato
non portano né ali, né ruote, né vele.
Esse vagano smarrite.
Perché so che dove sono stato con te
si va solo con te, attraverso te.
(Pedro Salinas da La voce a te dovuta - Einaudi 1979)
martedì 29 settembre 2009
Ciglia
le ciglia che un'anima, / dentro, nascondono viva; la pelle tenera; / e le pieghe dell'abito nel grembo, / tutte cose che vedevo da bambino. // E adesso mi alitano nella carne pallida / non solo l'amore ma le memorie; / e tutta la vita, la morte, / sento nel tuo corpo nato per caso
P_P_P
P_P_P
venerdì 11 settembre 2009
Paura che passa
io sono un uomo antico, che ha letto i classici, che ha raccolto l'uva nella vigna, che ha contemplato il sorgere e il calare del sole sui campi, tra i vecchi, fedeli, nitriti, tra i santi belati; che è poi vissuto in piccole città dalla stupenda forma impressa dalle età artigianali, in cui anche un casolare o un muricciolo sono opere d'arte, e bastano un fiumicello o una collina per dividere due stili e creare due mondi. (P.P.P.)
Iscriviti a:
Post (Atom)