sabato 11 maggio 2013

Lo specchio






Nei presentimenti non credo, e i presagi non temo. Non fuggo la calunnia né il veleno, non esiste la morte: immortali siamo tutti, e tutto è immortale. Non si deve temere la morte, né a diciassette né a settant'anni. Esistono solo realtà e luce: le tenebre e la morte non esistono. Siamo tutti ormai del mare su la riva, e io sono tra quelli che traggono le reti, mentre l'immortalità passa di sghembo. Se nella casa vivrete, la casa non crollerà. Un secolo qualsiasi richiamerò, e una casa vi costruirò. Ecco perché, con me, i vostri figli e le vostre donne siederanno alla stessa tavola la stessa per l'avo ed il nipote. Si compie ora, il futuro. E se io una mano levo i suoi cinque raggi rimarranno a voi. Del passato ogni giorno, come una fortezza, io con le spalle ho retto. Da agrimensore ho misurato il tempo, e attraversato io l'ho come gli Urali. Il mio secolo l'ho scelto a mia misura. Andavamo a Sud, sostenendo la polvere della steppa, il fumo delle erbacce. Scherzavano i grilli sfiorando i ferri dei cavalli con le loro antenne, come monaci profeti di sventura. Ma il mio destino fissato avevo alla mia sella, e ancora adesso, nei tempi futuri, come un fanciullo sulle staffe io mi sollevo. La mia immortalità mi basta, ché da secolo in secolo scorre il mio sangue... Per un angolo sicuro di tepore darei la vita di mia volontà qualora la sua cruna alata non mi svolgesse più, come un filo, per le strade del mondo.


Con straordinaria costanza mi capita di fare sempre lo stesso sogno: è come se volesse costringermi a tornare inesorabilmente in quei luoghi a me così dolorosamente cari, ad un tempo dove c’era la casa di mio nonno, nella quale vidi la luce più di 40 anni fa, proprio sulla tavola da pranzo, coperta da una bianca tovaglia inamidata. E, ogni volta che cerco d’entrare nella casa, qualcosa me lo impedisce.
...faccio spesso questo sogno, ci sono abituato. E non appena vedo le pareti di legno scurite dal tempo, e la porta socchiusa che si apre nel buio dell’ingresso, so già, anche nel sonno, che si tratta solo di un sogno, e la mia incontenibile gioia si spegne nell’attesa del risveglio. Talvolta succede qualcosa per cui smetto di sognare la casa, e... e i pini della mia infanzia... Allora mi assale la nostalgia, e io comincio ad aspettare con ansia il ritorno del sogno, nel quale mi vedrò di nuovo bambino e tornerò ad essere felice. Felice perché tutto è davanti a me, e tutto è ancora possibile.