domenica 13 maggio 2012

Death of salesman


REQUIEM

CHARLEY È quasi buio, Linda.
Linda non si muove. Sta con gli occhi fissi alla tomba.
BIFF Che ne dici, mamma? Un po' di riposo ti farà bene. Tra poco chiuderanno i cancelli.
Linda resta immobile. Pausa.
HAPPY (con ira compressa) Che diritto aveva? Che bisogno aveva di farlo? L'avremmo aiutato noi.
CHARLEY (con un grugnito) Mmm.
BIFF Ti alzi, mamma?
LINDA Perché non è venuto nessuno?
CHARLEY Il funerale a me è piaciuto.
LINDA Ma tutta la gente che lo conosceva, dov'era? Forse lo giudicano male.
CHARLEY No. Il mondo non è mica facile, Linda. Non possono giudicarlo male.
LINDA Non capisco. Proprio adesso. La prima volta in trentacinque anni che cominciavamo a liberarci dai debiti. Un piccolo stipendio ed era a posto. Aveva finito perfino di pagare il dentista.
CHARLEY Lo stipendio. Non basta mica, lo stipendio.
LINDA Non capisco.
BIFF Quanti bei giorni. Quando rientrava dal giro; e la domenica, a fabbricare il portico davanti alla casa, o a imbiancare la cantina, o a sistemare la veranda; quando impiantò il secondo bagno e, in quattro e quattr'otto, su, il garage. Sai una cosa, zio Charley, è piú suo quel portichetto davanti che tutte le combinazioni d'affari che ha fatto.
CHARLEY Eh, già. Gli davi un cartoccio di calce ed era un uomo felice.
LINDA Straordinario, cosa sapeva fare con quelle mani.
BIFF Sbagliava i sogni. Quelli li sbagliava. Tutti!
HAPPY (fa quasi per slanciarglisi contro) Lo dici tu!
BIFF Credeva di essere una cosa ed era un'altra.
CHARLEY (fermando il gesto e la risposta di Happy) Non calunniate quest'uomo. Tu non hai capito: Willy era un commesso viaggiatore. E se tu fai il commesso viaggiatore non vivi sulla terra. Non sei il tipo che avvita un bullone o mi legge gli articoli del codice o mi prescrive la ricetta. Tu lavori cosí, per aria, aggrappato a un sorriso o al lucido che hai sulle scarpe. E quando nessuno ti sorride piú, è la fine del mondo. Da quel momento cominci a sbrodolarti il vestito e addio, sei finito. Non calunniate quest'uomo. Un commesso viaggiatore deve sognare. I sogni fanno parte del mestiere.
BIFF Credeva di essere una cosa ed era un'altra, zio Charley!
HAPPY (infuriato) Lo dici tu!
BIFF Perché non vieni con me, Happy?
HAPPY Non mi ritiro cosí facilmente. Io resto in questa città e marcio per la mia strada! (Guarda Bilf, risoluto) I fratelli Loman!
BIFF Eh no. Io mi conosco.
HAPPY Come ti pare. Farò vedere a te e a tutti quanti che Willy Loman non è morto per niente. Non sbagliava i sogni. Aveva l'unico sogno che un uomo può avere - diventare il primo in quello che fa. Lui non è riuscito a realizzarlo qui: lo realizzerò io per lui.
BIFF (con uno sguardo scettico a Happy, si curva verso la madre) Andiamo, mamma.
LINDA Ti raggiungo fra un minuto. Vai Charley. (Charley esita). Vai. Un minuto solo. Non mi è ancora riuscito di dirgli addio. (Charley si allontana, seguito da Happy. Biff rimane a una certa distanza in fondo a sinistra di Linda. Lei resta e sedere in terra concentrandosi. Non molto dopo il flauto comincia a suonare sulle sue parole). Perdonami, caro, non mi viene da piangere. Chi lo sa perché, non mi viene da piangere. Non capisco. Perché l'hai fatto? Aiutami Willy, non mi viene da piangere. Mi sembra che tu sia partito per il solito giro. Sto qui ancora ad aspettarti. Willy caro, non mi viene da piangere. Perché l'hai fatto? Mi sforzo, mi sforzo, ma non riesco a capire, Willy. Ho pagato l'ultima rata della casa oggi. Oggi caro. E la casa è vuota. (Un singhiozzo le nasce nella gola) Abbiamo pagato tutti i debiti. (Lasciandosi andare ai singhiozzi, liberamente) Abbiamo pagato tutti i debiti. (Biff scende lentamente verso di lei). Abbiamo pagato tutti i debiti.

Sipario