REQUIEM
CHARLEY È quasi buio, Linda.
Linda non si
muove. Sta con gli occhi fissi alla tomba.
BIFF Che ne
dici, mamma? Un po' di riposo ti farà bene. Tra poco chiuderanno i
cancelli.
Linda resta
immobile. Pausa.
HAPPY (con
ira compressa) Che diritto aveva? Che bisogno aveva di farlo?
L'avremmo aiutato noi.
CHARLEY (con
un grugnito) Mmm.
BIFF Ti alzi,
mamma?
LINDA Perché
non è venuto nessuno?
CHARLEY Il
funerale a me è piaciuto.
LINDA Ma tutta
la gente che lo conosceva, dov'era? Forse lo giudicano male.
CHARLEY No. Il
mondo non è mica facile, Linda. Non possono giudicarlo male.
LINDA Non
capisco. Proprio adesso. La prima volta in trentacinque anni che
cominciavamo a liberarci dai debiti. Un piccolo stipendio ed era a
posto. Aveva finito perfino di pagare il dentista.
CHARLEY Lo
stipendio. Non basta mica, lo stipendio.
LINDA Non
capisco.
BIFF Quanti bei
giorni. Quando rientrava dal giro; e la domenica, a fabbricare il
portico davanti alla casa, o a imbiancare la cantina, o a sistemare
la veranda; quando impiantò il secondo bagno e, in quattro e
quattr'otto, su, il garage. Sai una cosa, zio Charley, è piú suo
quel portichetto davanti che tutte le combinazioni d'affari che ha
fatto.
CHARLEY Eh, già.
Gli davi un cartoccio di calce ed era un uomo felice.
LINDA
Straordinario, cosa sapeva fare con quelle mani.
BIFF Sbagliava i
sogni. Quelli li sbagliava. Tutti!
HAPPY (fa
quasi per slanciarglisi contro) Lo dici tu!
BIFF Credeva di
essere una cosa ed era un'altra.
CHARLEY
(fermando il gesto e la risposta di Happy) Non calunniate
quest'uomo. Tu non hai capito: Willy era un commesso viaggiatore. E
se tu fai il commesso viaggiatore non vivi sulla terra. Non sei il
tipo che avvita un bullone o mi legge gli articoli del codice o mi
prescrive la ricetta. Tu lavori cosí, per aria, aggrappato a un
sorriso o al lucido che hai sulle scarpe. E quando nessuno ti sorride
piú, è la fine del mondo. Da quel momento cominci a sbrodolarti il
vestito e addio, sei finito. Non calunniate quest'uomo. Un commesso
viaggiatore deve sognare. I sogni fanno parte del mestiere.
BIFF Credeva di
essere una cosa ed era un'altra, zio Charley!
HAPPY
(infuriato) Lo dici tu!
BIFF Perché non
vieni con me, Happy?
HAPPY Non mi
ritiro cosí facilmente. Io resto in questa città e marcio per la
mia strada! (Guarda Bilf, risoluto) I fratelli Loman!
BIFF Eh no. Io
mi conosco.
HAPPY Come ti
pare. Farò vedere a te e a tutti quanti che Willy Loman non è morto
per niente. Non sbagliava i sogni. Aveva l'unico sogno che un uomo
può avere - diventare il primo in quello che fa. Lui non è riuscito
a realizzarlo qui: lo realizzerò io per lui.
BIFF (con uno
sguardo scettico a Happy, si curva verso la madre) Andiamo,
mamma.
LINDA Ti
raggiungo fra un minuto. Vai Charley. (Charley esita). Vai. Un
minuto solo. Non mi è ancora riuscito di dirgli addio. (Charley
si allontana, seguito da Happy. Biff rimane a una certa distanza in
fondo a sinistra di Linda. Lei resta e sedere in terra
concentrandosi. Non molto dopo il flauto comincia a suonare sulle sue
parole). Perdonami, caro, non mi viene da piangere. Chi lo sa
perché, non mi viene da piangere. Non capisco. Perché l'hai fatto?
Aiutami Willy, non mi viene da piangere. Mi sembra che tu sia partito
per il solito giro. Sto qui ancora ad aspettarti. Willy caro, non mi
viene da piangere. Perché l'hai fatto? Mi sforzo, mi sforzo, ma non
riesco a capire, Willy. Ho pagato l'ultima rata della casa oggi. Oggi
caro. E la casa è vuota. (Un singhiozzo le nasce nella gola)
Abbiamo pagato tutti i debiti. (Lasciandosi andare ai singhiozzi,
liberamente) Abbiamo pagato tutti i debiti. (Biff scende
lentamente verso di lei). Abbiamo pagato tutti i debiti.
Sipario