lunedì 24 gennaio 2011

Cos'è successo? Come ci sono arrivato qui? [...] Il dolore, così inatteso e immeritato mi aveva, non so come, snebbiato la mente... Mi resi conto che non odiavo l'anta della credenza, odiavo la mia vita, la mia casa, la mia famiglia... il mio giardino... la mia falciatrice... niente sarebbe mai cambiato, non mi sarei potuto aspettare niente di nuovo. Doveva finire... e finì. Ora, nel mondo oscuro in cui dimoro, cose orribili, cose sorprendenti, a volte piccole cose meravigliose, traboccano continuamente verso di me, e non posso contare su niente.

Mi devo comportare come se loro non ci fossero, sempre che loro esistano davvero... potrebbero essere solo frutto della mia immaginazione. Qualunque cosa sia, quella che sta osservando non è umana. Non è come gli occhi scuri della piccola Dona, e non batte mai le ciglia. Che cosa vede uno scanner? Vede dentro la testa? Vede dentro il cuore? Vede dentro di me, dentro di noi? Vede in modo chiaro o scuro? Spero che veda in modo chiaro perché io non riesco più a vedere dentro di me. Io vedo solo tenebre. Spero per il bene di tutti che gli scanner vedano meglio. Perché se lo scanner vede solo in modo oscuro così come me, allora sono dannato, dannato per sempre. E in questo modo finiremo per morire tutti, conoscendo poco o niente, e su quel poco che conosceremo, ci saremo anche sbagliati