martedì 31 maggio 2011

Pedro Ferreira, dalle Carceri di Via Asti
Torino, 1945, ore 22

Cara Pierina, amore mio,
domattina all'alba un plotone d'esecuzione della guardia repubblicana fascista metterà fine ai miei giorni.
Non ho materiale il tempo per dilungarmi a narrarti i particolari della mia cattura e del mio processo, comunque li potrai sapere dai miei compagni (Corso M. Grappa 7/17) o indirettamente dai miei amici. Ciò che voglio dirti in punto di morte, Pierina, è che tu sei stata il primo unico vero amore, e che se fossi vissuto ti avrei chiesto in isposa e ti avrei fatta felice.
In queste ore, le più tragiche della mia vita, tutto il mio passato mi si para dinnanzi come sullo schermo di un film in una visione rapidissima. Ebbene Pierina, in tutta la mia vita, due furono i giorni in cui posso dire di essere stato veramente felice: il primo fu il 30 giugno 1940 quando mi innamorai di te e il secondo fu nell'estate 1941 quando appresi la notizia di essere stato ammesso alla R. accademia di Modena.
tante, moltissime volte, durante questi anni che mi separano dal 30 giugno 1940 ripensai con nostalgia al nostro amore, ed ora, in punto di morte, prima di immacolare la mia vita per l'ideale per cui da oltre un anno combattei nelle vallate alpine di questo ferreo Piemonte, sento il bisogno di concentrarmi un po' per ripensare a te, amore mio. Addio Pierina, ti auguro tanta felicità e ti auguro soprattutto di ritrovare l'amore senza il quale la vita non è vita.
Addio, Pierina, addio "addio piccola Piera del mio cuore" ( ti ricordi questo è un endecasillabo della poesia che ti dedicai quando ci lasciammo?)
Ricordati sempre di me come l'uomo che mai cessò di amarti di vero amore.
Un ultimo bacio.
Tuo Pedro